Metriche alternative
Article level metrics è la metrica per singoli articoli.
Il termine è stato introdotto nel 2010 da un gruppo di ricercatori che pubblicarono un loro Manifesto per sottolineare l'insufficienza degli strumenti tradizionali di valutazione (peer-review, analisi citazionale e Impact Factor) dei prodotti della ricerca nell'era del Web 2.0, nella convinzione che l'impatto della ricerca si debba misurare anche attraverso i commenti nei blog, la diffusione nei social media, etc.
L'Altmetrics è dunque una metrica alternativa (o meglio complementare) a quella classica basata sul conteggio delle citazioni in database commerciali.
Altmetrics considera, oltre al consueto conto delle citazioni ricevute da un articolo, altre forme di impatto quali i riferimenti contenuti nelle knowledge base, i download, le viste online, e la loro menzione nei social media (facebook, twitter) e altri canali come blog o siti web.
Tra le fonti non strettamente accademiche per misurare l'impatto della ricerca vengono quindi valutati:
Statistiche d’uso degli articoli – viste delle pagine HTML, download di XML e PDF;
Citazioni – da Web of Science, PubMed Central, Scopus, Crossref;
Social Bookmarks – CiteULike e Connotea;
Commenti e note – dei lettori;
Post su blog – aggregati da varie fonti
piattaforme per la gestione delle citazioni bibliografiche (es.: Mendeley, Zotero, Endnote, ReferenceManager, CiteULike, Bibsonomy, Delicious)
servizi di slide-hosting (come Slideshare);
social network professionali-accademici (es.: ResearchGate; Academia.edu; Selectedworks; Impactstory; MyScienceWork);
social media generali (Twitter, Facebook, etc.).
I software di gestione delle Altmetrics restituiscono un Altmetric attention score ed è raffigurato da una ciambella colorata (donut) che contorna un numero. Il numero rappresenta il totale delle citazioni Web 2.0 ottenute dall'articolo; le diverse gradazioni di intensità dei colori che compongono la ciambella rappresentano la diversa misura in cui le tipologie di fonti concorrono a determinare il totale. Questo indicatore può essere incorporato in qualsiasi database: repository istituzionali, pagine di un autore e anche database bibliografici citazionali.
Esempi
Nel 2009, PLoS è stato il primo editore Open Access a fornire in modo trasparente ed esaustivo le informazioni sull’uso e la diffusione degli articoli pubblicati, più che delle riviste, così da consentire valutazioni complementari. Queste misure vengono chiamate “Article-Level Metrics (ALMs),” e includono quelle fonti sopra elencate e hanno i seguenti vantaggi:
valutazione dell'impatto di un lavoro di ricerca in tempi rapidissimi
impatto sociale visto il coinvolgimento di fonti non accademiche
valutazione nel tempo dell'impatto dell'articolo.
Obiettivo di ALM è fornire alla comunità accademica nuove modalità di valutare i singoli articoli per il merito effettivo che essi hanno, e non per il valore o la reputazione della rivista in cui sono pubblicati.
Maggiori informazioni sulla pagina https://www.altmetric.com/audience/researchers/
Anche Nature (nel 2012) e Wiley dispongono di metriche per singolo articolo in alcune delle loro riviste.
In Scopus troviamo per la misura dell'impatto della ricerca in termini di metrica alternativa attraverso il software PlumX che affianca gli indicatori bibliometrici tradizionali.