Fondi personali moderni

Fabio Cusin

1. GENERALITÀ

1.1 Nome della biblioteca, istituto, ente  

Biblioteca Umanistica Università di Urbino

1.2 Nome del fondo  

Fabio Cusin

1.3 Notizie su possessore 

Fabio Cusin nasce a Trieste, il 3 agosto 1904, da Cesare, cambiavalute di stirpe ebraica, e da Mariana Girardelli, di origini trentine. Dopo aver frequentato le scuole elementari in lingua tedesca, nel 1914 si iscrive all'Istituto superiore di scienze economiche e commerciali e nel 1925 consegue la laurea in Economia politica all'Università degli Studi di Firenze con una tesi sul diritto commerciale internazionale.

Negli anni fiorentini cresce in lui l'interesse per la storia, in particolar modo per quella riguardante Trieste e la Venezia Giulia. Nel 1930 pubblica il volume Appunti alla storia di Trieste. Si tratta di un'opera provocatoria che tenta di rimodellare la visione della storia triestina, tramandata dai canoni interpretativi della scuola storicista di stampo liberal-nazionale. Per le sue posizioni nettamente contrastanti con l'ideologia fascista allora dominante, Cusin deve affrontare serie difficoltà per inserirsi nel mondo accademico e intellettuale. Ciononostante continua a pubblicare saggi storici; nel periodo tra il 1932 e il 1938 si occupa soprattutto del Settecento triestino, rompendo con la tradizione storiografica patriottico-nazionalista. Nel 1937 vengono pubblicati i due volumi del suo importante saggio Il Confine orientale d'Italia nella politica europea del XIV e XV secolo.

Nei suoi scritti, Cusin tenta di avvalorare la tradizione autonomista di Trieste, optando per una visione multiculturale e multietnica della storia triestina. Negli anni del tardo fascismo sviluppa un atteggiamento sempre più contrastante con la tradizione centralista della politica italiana post-risorgimentale, avvicinandosi a posizioni democratiche e federaliste. Dopo il 1945 ed una breve militanza nel Partito d'Azione, Cusin rigetta completamente la tradizione irredentista e si sposta su posizioni espressamente indipendentiste. Come redattore del giornale Il Corriere di Trieste difende vigorosamente il progetto del Territorio Libero di Trieste. Per Cusin una Trieste democratica e indipendente significherebbe la soluzione dell'ambiguità storica della città ed un passo decisivo verso una politica inclusiva nei confronti delle popolazioni slave, e, inoltre, la condizione necessaria per la sua rinascita economica.

Nel 1950, ottiene la cattedra di storia all'Università di Urbino, continuando la sua triplice carriera di storico, giornalista ed attivista politico. Nel 1948 esce il suo libro più noto, il polemico Antistoria d'Italia, nel quale analizza, non dissimilmente da quanto aveva fatto Giuseppe Prezzolini, la piaga del centralismo e del "deficit politico e democratico" nella storia amministrativa e culturale italiana. I suoi volumi successivi - particolarmente il provocatorio L'Italia unita 1860-1876 del 1952 - suscita aspre critiche nell'ambiente degli storici italiani.

Nel 1952 viene eletto consigliere comunale per la lista indipendentista Blocco Triestino, incarico che svolge fino alla morte avvenuta nel 1955.

1.4 Data e modi di acquisizione

Il Fondo Cusin è stato donato dagli eredi della famiglia Cusin negli anni ‘90

1.5 Storia del fondo

Del fondo donato dalla famiglia Cusin sono state reperite circa 200 unità nel deposito di Palazzo Bonaventura.

All’interno di questo nucleo circa 40 volumi risultavano mutili e non recuperabili, inoltre erano presenti circa 37 romanzi di “scarsa” qualità di opere classiche della narrativa italiana ed europea. 

per ultimo circa 32 estratti.

Circa 80 volumi sono stati trattati, catalogati e collocati all’interno delle nostre collezioni. 

I libri trattano principalmente argomenti di storia contemporanea, in particolare la situazione della popolazione veneta e friulana in riferimento alla loro vita sul confine italiano-sloveno.

Le pubblicazioni sono edite tra il 1920 e il 1950

1.6 Alimentazione del fondo

Fondo chiuso

1.7 Indicizzazione del fondo

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1.8 Accessibilità del fondo  

Il fondo è accessibile al pubblico sia tramite catalogo on line su 

https://sbaopac.uniurb.it/SebinaOpac/query/f.cusin?context=catalogo; 

è stato interamente inventariato, catalogato e disponibile agli studiosi.


2. DESCRIZIONE

2.1 Consistenza

Le monografie conservate e catalogate all’interno del Settore Biblioteche d’Ateneo sono circa 80 unità. 

2.2 Identificazione, ordinamento e collocazione

Il fondo è stato identificato con la collocazione F.Cusin, con un’unica sezione denominata FC.01, le unità bibliografiche sono state inserite con numero di catena crescente.

2.3 Stato di conservazione

Buono


3. BIBLIOGRAFIA E DOCUMENTAZIONE

3.1 Bibliografia e documentazione

Cervani, Giulio. La storia d'Italia ed il concetto del confine orientale nel pensiero di Fabio Cusin, Trieste, Lint, 1977.

Cervani, Giulio. Gli "Appunti alla storia di Trieste" di Fabio Cusin ed il problema storico del particolarismo triestino, Udine, Del Bianco, 1983.

Cervani, Giulio (a cura di). Gli scritti politici di Fabio Cusin nel Corriere di Trieste, Udine, Del Bianco, 1994.

Molinelli, Raffaele. Rileggendo "L'antistoria d'Italia" di Fabio Cusin. Estr. da: Studi urbinati di storia, filosofia e letteratura. Urbino, Argalia, 1975.

Santarelli, Enzo, Fabio Cusin. Estr. da: Belfagor, fasc 1 (31 gennaio 1993). Firenze, OLschki, 1993.

Spini, Giorgio. Fabio Cusin, Urbino, Università degli studi, 1956.

F. Cusin: Il nuovo stato unitario: burocratico e centralizzatore (da Antistoria d'Italia), su polyarchy.org.

F. Cusin: La sinistra al potere (da Antistoria d'Italia), su polyarchy.org.

Cusin, i pregi di un caratteraccio articolo di Geminello Alvi, Corriere della Sera, 18 marzo 2001, p. 29, Archivio storico. URL visitati il 07/11/2024


4. NOTE E SEGNALAZIONI PARTICOLARI

4.1 Note e segnalazioni particolari

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NOME DEL COMPILATORE

Francesca Palmieri